lunedì 24 dicembre 2012

Tutte le parole della glottodidattica on line!

Magari l'avete già trovato ma ve lo scrivo ugualmente:
http://venus.unive.it/italslab/nozion/noziof.htm

se andate a questo link trovate tutti i termini di glottodidattica dalla A alla Z, è un nozionario curato da Paolo Balboni.

E con questo vi auguro Buone Feste. A presto!

Differenza fra cloze e riempimento di spazi vuoti

Questo ci serve per il Ditals ma anche per riflettere sugli esercizi che diamo ai nostri allievi:
Esercizio con spazi vuoti: ci troviamo di fronte ad un cloze, un riempimento o un completamento ?

Il cloze consiste nell'inserire le parole mancanti in un testo. Usualmente si lasciano integre le prime righe del testo, per consentire una prima contestualizzazione, poi si elimina ogni settima parola. L'allievo dovrà inserire una parola appropriata, anche se non si tratta di quella effettivamente cancellata. (Balboni).
La parola eliminata può essere ogni 6 o ogni 5; si può anche dare o meno un elenco di parole fra le quali scegliere per facilitare l'esercizio. La cosa che contraddistingue il cloze è che è "meccanico": una parola mancante ogni 7, 6, 5 parole.

Il riempimento di spazi vuoti ha invece uno scopo preciso es: inserire la preposizione, o il verbo...

Da Balboni:  Riempimento di spazi vuoti: l'allievo riceve un testo o una successione di frasi in cui mancano alcune parole, che devono essere inserite; le parole non sono scelte casualmente ma in base ad un preciso scopo didattico: nozioni di spazio, forme verbali, ecc. A seconda del tipo di parole eliminate si può lavorare sugli aspetti lessicali, morfosintattici, nozionali, funzionali, ecc. della lingua.

il completamento di spazi vuoti (Balboni)

A differenza della tecnica cloze  e del riempimento di spazi vuoti, che riguardano singole parole, questa tecnica richiede di inserire in un testo mutilato dei sintagmi o degli spezzoni di frase abbastanza estesi, pur senza giungere ai limiti del dialogo aperto.
Vi è utile? Spero di sì :-)

sabato 15 dicembre 2012

I primi 111 verbi più usati della lingua italiana

Vi allego un documento che può essere utile: i 111 verbi più usati della lingua italiana con il loro infinito, participio passato e l'ausiliare per costruire il passato prossimo. Come usarli in classe? Un suggerimento di una nostra insegnante del corso del centro Interculturale di Torino è di farli leggere uno di seguito all'altro, non so 10, 15 verbi per volta e poi chiedere agli studenti quali costanti osservano: dalla semplice constatazione che i verbi in ARE hanno il participio in ATO, a quella più complessa che i verbi transitivi  vogliono in genere l'ausiliare avere, o che in genere i verbi di movimento vogliono l'ausiliare essere.
Una curiosità: la prima coniugazione è quella più numerosa e, quando vengono  creati nuovi verbi è proprio lì che finiscono es. monitorare, chattare...

Buon week-end!

venerdì 14 dicembre 2012

Dalla Newsletter del Centro Interculturale di Torino

Eccoci qui! Il nostro blog è stato segnalato sulla Newsletter di giovedì 13 dicembre 2012 del Centro Interculturale di Torino. Eccovi il testo. Se conoscete altri canali di comunicazione che potrebbero essere interessati all'argomento scrivetecelo e li contattiamo.

"Si comunica che, tra i partecipanti del corso "Preparazione per sostenere l'esame Ditals di I e II livello" é nato  "ITALIANO IN PROGRESS", un blog aperto a tutti gli insegnanti di italiano a stranieri e a chi deve dare gli esami Ditals . E' uno spazio in cui condividere le varie esperienze: una lezione/unità didattica che ha funzionato particolarmente bene, oppure dubbi, richieste ai colleghi, link utili, giochi, esercizi, domande, libri da segnalare, corsi di formazione...insomma quello che può essere utile scambiare sia per insegnare, sia per affrontare il Ditals.
Chiunque lo desideri ci venga a trovare su www.italianoinprogress.blogspot.it"

giovedì 13 dicembre 2012

Insegnamento: empatia, rispetto e fantasia

Cari colleghi Antonio mi ha mandato questa sua esperienza. Era un commento ma mi sembra così interessante che mi fa piacere condividerlo come post. Non vi riconoscete anche voi? Grazie Antonio! Se qualcuno di voi vuole raccontarci le sue sensazioni e il suo percorso penso che sia un arricchimento per tutti.

Ciao Silvia
Ho letto con interesse il tuo blog e volevo parlare anche di coloro che si approcciano all' Insegnamento della Lingua Italiana nei corsi A0 o di prima alfabetizzazione.
 Dopo la laurea pensavo di trovare subito un lavoro in un centro interculturale o in una associazione dove avrei potuto lavorare con i giovani o progettare iniziative per loro coinvolgendo soprattutto i ns quartieri. Ma non fu cosi'. Avevo dato alcuni esami di "Italiano per stranieri" e ho detto a me stesso perche' non provare a insegnare. Non avevo mai pensato a questa opportunità e allora con entusiasmo mi sono buttato nelle diverse "arene" della citta' dove insegnavano Italiano per stranieri.
 La mia esperienza di questi due mesi mi ha insegnato diverse cose. Prime fra tutte la pazienza. Le frasi " E' facile" "Come non hai capito?" suonano come delle "note stonate" in un corso. Molti studenti hanno bisogno di fiducia, rispetto , sicurezza, non di mortificazione e purtroppo questo si vede nelle oscilliazioni periodiche delle loro presenze nei corsi.  Dietro ogni studente si cela una storia, un sogno, un illusione che noi insegnanti (che parolone) possiamo dargli aiutandoli a imparare la nostra lingua. Una volta che loro hanno acquisito queste capacità si puo' dare organizzazione e struttura alla lezione in modo sequenziale ma anche circolare ( ritornando sempre sugli argomenti precedenti ) facendoli parlare, scrivere, leggere, interagire, divertire. La loro lingua d'origine puo' essere utilizzata dall'insegnante per imparare di piu' sulla loro cultura . Deve essere un piacere per loro venire e non un peso. La cosa bella e' quando ti fanno vedere bollette del telefono, lettere per bloccare il servizio di Internet, lettere della banca, ecc oppure quando hanno curiosità e il tempo della lezione si allunga.
Non sono mai stato un buono studente e a scuola mi annoiavo molto perche' i miei professori non avevano voglia di trasmetterci nulla. Come un attore a teatro che quando vede uno spettatore assente o addormentato decide di puntare su di lui per attirare la sua attenzione la stessa cosa si verifica in una classe e il livello di attenzione deve sempre essere massimo.
Sicuramente non bastano le sopracitate capacità che l'insegnante trasmette agli studenti ( ricordiamoci che parliamo di volontariato e non di un vero e proprio lavoro anche se  lo considero tale per l'impegno ). Ma lavorando con questa "musica di sottofondo" sicuramente il piacere sara' anche dell'insegnante che meditera' non con superficialità la lezione, si allontanera' da una logica "stesse cose stessi risultati" e scoprira' anche di avere inventiva e fantasia nel proporre la lezione. Come dicevano i latini " Rem tene, verba sequentur" ( "Possiedi l'argomento e le parole seguiranno" ).
 Questa e' la mia esperienza. Antonio

martedì 11 dicembre 2012

L'Imperfetto e il Natale da piccoli

Oggi bella lezione...scusate io continuo a chiamarle così, ogni tanto imparerò a chiamarle unità didattiche! Era l'ultima prima delle vacanze. Abbiamo studiato l'imperfetto; il passato prossimo era già acquisito. Siamo partiti da un testo breve, un racconto al passato, ho chiesto di identificare i tempi che non conoscevano ancora (avevo inserito l'imperfetto qua e là con i suoi diversi tipi di utilizzo: ripetitività di un'azione, abitudine passata, racconto, azione prolungata nel tempo), da lì siamo passate a capire che le vocali "resistenti" (lo so questo non è un termine molto glottodidattico ma hanno capito bene) erano la A per i verbi in ARE (mangiAvo), la E per quelli in ERE (leggEvo)e la I per quelli in IRE (capIvo). Poi ho distribuito delle immagini che avevo stampato da google immagini sui nostri simboli del Natale (insomma tutti gli insegnanti prima o poi finiscono con il parlare del Natale in questi giorni!) e ho chiesto a ciascuno di raccontare il proprio Natale quando era piccolo partendo dall'immagine che aveva ricevuto: i dolci tipici che mangiavano, quando ricevevano i regali, se facevano l'albero o il presepe. Grande coinvolgimento generale. Interessante e anche un po' commovente. Abbiamo concluso con cioccolatini e torroncini, una versione natalizia del tarallucci e vino! :-)

venerdì 7 dicembre 2012

Una grammatica "sintetica"

Ogni tanto consulto una specie di Bignami della grammatica italiana, mi toglie qualche dubbio, è di veloce consultazione, è piccola e me la porto anche a lezione; la trovo anche attenta all'evoluzione della lingua. Due anni fa l'ho pagata 9.90 €.  Ne ho scannerizzato (un po' storta, ma abbiate pazienza) una pagina sui pronomi/avverbi  ci, vi e ne  (i terribili!). E' la Grammatica italiana per tutti, editore Giunti. Chissà magari vi può servire! Buon week-end!

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lunedì 3 dicembre 2012

Parliamo di salute

La professoressa Aigotti ci ha suggerito al corso di portare nelle nostre classi  le scatole delle medicine e da lì costruire  una unità didattica sulla salute. Mi è sembrata una buona idea (ma come si fa a non averci pensato prima????!!). Così mi sono presa qualcuna delle numerosissime medicine inutilizzate della farmacia personale che tengo a casa, le ho rovesciate sul tavolo attorno al quale facciamo lezione e abbiamo cominciato.
Prima di tutto ho scoperto che le mie studentesse non avevano l'abitudine di leggere i bugiardini...in effetti sono incomprensibili ai più. Comunque abbiamo guardato insieme i titoli delle sezioni concentrandoci su: "indicazioni", "posologia" e "avvertenze". Abbiamo "scoperto" che molti farmaci sono anti: antinfiammatori, antidolorifici, antipiretici...Poi ho introdotto il metodo che ormai chiamiamo Sherlock Holmes (questo confesso che mi è saltato in mente lì per lì): quando non si conosce una parola complessa cerchiamo di scoprire se ne contiene una  che conosciamo (es fiamma in antinfiammatori) e da lì intuire un possibile significato del termine.  Ho chiesto di esaminare un bugiardino a coppie e di raccontarmi cosa fosse il farmaco (compresse, sciroppo....), come andasse preso e a cosa fare attenzione, senza entrare nel dettaglio.
Poi, considerato che sono tutte donne, ho parlato di Prevenzione Serena (una iniziativa  della Regione Piemonte per prevenire il cancro al collo dell'utero, alla mammella e al colon). Non la conoscevano e non conoscevano il termine prevenzione. E' stata l'occasione anche per parlare, in realtà sfiorare, il tema dell'imbarazzo per certe visite.  Il fatto che fossimo tutte donne ha aiutato.Vi allego il file che ho ricavato ricomponendo le informazioni principali dal sito di Prevenzione Serena (valida solo in Piemonte e per le residenti)...magari è utile anche a voi.
Se avete altre esperienze interessanti su questo tema condividiamole è uno dei più sentiti come potete immaginare e si affronta in ogni classe!

PREVENZIONE SERENA 

http://www.regione.piemonte.it/sanita/cms/prevenzione-serena.html

NUMERO VERDE per Torino:    800001141
Prevenzione del tumore al seno:

si rivolge alle donne tra i 50 e i 69 anni che ricevono un invito (se non si è ricevuto chiamate il numero verde) con appuntamento prefissato ogni due anni per fare una mammografia presso i Centri di screening.

Hanno diritto a fare la mammografia le donne tra 45 e 49 anni (ogni anno) e quelle tra 70 e 75 anni (ogni 2 anni) che si presentano spontaneamente presso i centri di screening
Prevenzione per il tumore al collo dell’utero

Lo screening per il tumore al collo dell’utero della Regione Piemonte prevede un Pap Test ogni tre anni per le donne tra i 25 e i 64 anni. Le donne di età tra 65 e 75 anni, che non abbiano effettuato almeno due pap test dopo i 50 anni hanno diritto al test presso i centri di screening.
Prevenzione per il tumore del colon e retto

Il programma prevede l’offerta della sigmoidoscopia a tutti i soggetti che compiono i 58 anni d’età, mentre per i soggetti che rifiutano quest’esame c’è la possibilità di effettuare il test FOBT (esame delle feci). A tutta la popolazione di età compresa tra i 59 e i 69 anni al momento dell’inizio del programma verrà offerto il FOBT ogni 2 anni.
Bisogna essere residenti in Piemonte

Mammografia, pap test ed altri eventuali accertamenti sono gratuiti e non occorre impegnativa del medico.

venerdì 30 novembre 2012

Tabelle su tecniche didattiche e un consiglio pratico

Eccomi appena rientrata dalla lezione che abbiamo avuto oggi sulla simulazione del Ditals I al Centro Interculturale di Torino, una parte era centrata sulle tecniche didattiche da utilizzare in classe, scannerizzo le due tabelle del libro di Diadori UTILISSIME (pag 78  e 84 di Insegnare italiano agli stranieri) non solo per chi dà l'esame ma anche pragmaticamente per insegnare.

E a proposito di pragmatica un consiglio: quando si è presi dall'ansia mentre si fa l'esame e si arriva a dover identificare le tecniche che vogliamo usare in classe, improvvisamente prende la solita nebbia da panico e non se ne ricorda una! Tranquilli, nei fogli d'esame nella parte A, c'è un'altra domanda sulle tecniche con relativo box in cui sono enumerate tutte così quando si arriva alla parte B in cui dobbiamo inserire la tecnica basta fare un salto indietro e rinfrescarsi la memoria :-)
Stessa cosa per quanto riguarda la domanda della parte B sulle abilità da sviluppare: le possiamo scegliere in un box della parte A.

ed ecco le tabelle illuminanti! Buon week-end a tutti  Silvia






mercoledì 28 novembre 2012

Ditals I, i libri che consiglierei

Ho dato il Ditals I a ottobre...ancora non so il risultato perchè danno le risposte a gennaio però se vi fidate qualche consiglio ve lo do!
Testi preziosi:  i quaderni Ditals perchè sono la base per capire come studiare. Sono le prove di esame con le relative chiavi.
Un libro che contiene praticamente tutto è "Le sfide di Babele" di Balboni: semplice, chiaro, scorrevole.
Una tabella che mi è stata molto utile per l'interpretazione del testo è quella a pag.368 di "Insegnare italiano a stranieri" di Diadori. Ve la allego. Per stasera è tutto!

domenica 25 novembre 2012

Scambiamoci le esperienze

Ciao! questo è un blog aperto a tutti gli insegnanti di italiano a stranieri a partire dai miei "colleghi" del corso per gli esami Ditals 2013 del centro Interculturale di Torino, conto su di voi per cominciare a dare contenuti a Italiano in progress :-) 
Sentivo il bisogno di uno spazio in cui condividere le nostre esperienze: ad esempio una lezione che abbiamo fatto e che ha funzionato particolarmente bene, un dubbio che abbiamo, richieste ai colleghi, link che ci possono essere utili, giochi, esercizi, domande, libri che vogliamo segnalare, corsi di formazione...insomma quello che può essere utile scambiare sia per insegnare, sia per affrontare il Ditals.
Chiunque lo desideri venga a trovarci qui...siamo tutti in progress!