Cari colleghi Antonio mi ha mandato questa sua esperienza. Era un commento ma mi sembra così interessante che mi fa piacere condividerlo come post. Non vi riconoscete anche voi? Grazie Antonio! Se qualcuno di voi vuole raccontarci le sue sensazioni e il suo percorso penso che sia un arricchimento per tutti.
Ciao Silvia
Ho letto con interesse il tuo blog e volevo parlare anche di coloro che si approcciano all' Insegnamento della Lingua Italiana nei corsi A0 o di prima alfabetizzazione.
Dopo la laurea pensavo di trovare subito un lavoro in un centro interculturale o in una associazione dove avrei potuto lavorare con i giovani o progettare iniziative per loro coinvolgendo soprattutto i ns quartieri. Ma non fu cosi'. Avevo dato alcuni esami di "Italiano per stranieri" e ho detto a me stesso perche' non provare a insegnare. Non avevo mai pensato a questa opportunità e allora con entusiasmo mi sono buttato nelle diverse "arene" della citta' dove insegnavano Italiano per stranieri.
La mia esperienza di questi due mesi mi ha insegnato diverse cose. Prime fra tutte la pazienza. Le frasi " E' facile" "Come non hai capito?" suonano come delle "note stonate" in un corso. Molti studenti hanno bisogno di fiducia, rispetto , sicurezza, non di mortificazione e purtroppo questo si vede nelle oscilliazioni periodiche delle loro presenze nei corsi. Dietro ogni studente si cela una storia, un sogno, un illusione che noi insegnanti (che parolone) possiamo dargli aiutandoli a imparare la nostra lingua. Una volta che loro hanno acquisito queste capacità si puo' dare organizzazione e struttura alla lezione in modo sequenziale ma anche circolare ( ritornando sempre sugli argomenti precedenti ) facendoli parlare, scrivere, leggere, interagire, divertire. La loro lingua d'origine puo' essere utilizzata dall'insegnante per imparare di piu' sulla loro cultura . Deve essere un piacere per loro venire e non un peso. La cosa bella e' quando ti fanno vedere bollette del telefono, lettere per bloccare il servizio di Internet, lettere della banca, ecc oppure quando hanno curiosità e il tempo della lezione si allunga.
Non sono mai stato un buono studente e a scuola mi annoiavo molto perche' i miei professori non avevano voglia di trasmetterci nulla. Come un attore a teatro che quando vede uno spettatore assente o addormentato decide di puntare su di lui per attirare la sua attenzione la stessa cosa si verifica in una classe e il livello di attenzione deve sempre essere massimo.
Sicuramente non bastano le sopracitate capacità che l'insegnante trasmette agli studenti ( ricordiamoci che parliamo di volontariato e non di un vero e proprio lavoro anche se lo considero tale per l'impegno ). Ma lavorando con questa "musica di sottofondo" sicuramente il piacere sara' anche dell'insegnante che meditera' non con superficialità la lezione, si allontanera' da una logica "stesse cose stessi risultati" e scoprira' anche di avere inventiva e fantasia nel proporre la lezione. Come dicevano i latini " Rem tene, verba sequentur" ( "Possiedi l'argomento e le parole seguiranno" ).
Questa e' la mia esperienza. Antonio
1 commento:
Nelle parole di Antonio mi sembra di rivedere me stessa! Anche io a scuola mi annoiavo e la voglia di studiare mancava del tutto...Le mie insegnanti avevano perso la gioia che da condividere le proprie conoscenze e io oggi non capisco proprio come potessero essere più annoiate di me durante le lezioni.
Come posso descrivervi l'emozione che ho provato ieri pomeriggio durante la festa di Natale quando i miei ragazzi mi hanno chiesto di fare a uno a uno la foto con loro? "Per avere un ricordo o per poter mostrare ai loro parenti rimasti nei luoghi di nascita l'immagine della persona che li sta aiutando": queste sono state le loro parole per giustificare la richiesta, naturalmente con un italiano tutto da interpretare! Vi assicuro che io non amo essere protagonista, soprattutto cerco di evitare le foto in ogni modo, ma come potevo deluderli dopo quello che mi avevano detto e gli abbracci calorosi che davano per ringraziarmi e farmi gli auguri? Io non ho mai nutrito un sentimento simile nei confronti dei miei prof. e un pò li invidio, perchè forse avrei apprezzato di più il periodo della scuola e oggi ne avrei un ricordo diverso.
Un saluto a voi tutti,
Sonia
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